Paolo Saporiti Live
** TRA LE 100 CANZONI ITALIANE PIU’ BELLE DEGLI ANNI 2000 PER LA RIVISTA BLOW UP **
Chitarrista, cantante e compositore, Paolo Saporiti propone un progetto musicale ampio, dominato dalla cura per i dettagli sonori, dalla profondità dei testi e da una voce calda ed evocativa che, negli anni, hanno portato alla composizione di sei album solisti, un fortunato live in trio (con Alberto A. Turra e Lucio Sagone) e il progetto “Todo Modo” con i ‘compagni di viaggio Xabier Irondo e Giorgio Prette (Afterhours).
Dopo la ristampa in HD dei dischi precedenti (“L’ultimo ricatto”, “Paolo Saporiti”, “Bisognava dirlo...”), Paolo Saporiti è al lavoro su un nuovo progetto discografico: un doppio cd che conterrà una ventina di brani, registrato presso l!etichetta ligure OrangeHomeRecords, sempre da Raffaele Abbate, ma con un ampio e rinnovato parterre di collaborazioni che va da Stefano Cabrera degli GnuQuartet (Meta, De Gregori, Bersani, Marcoré ecc.) a Mario Arcari (De Andrè, Paoli, Capossela). Un album solido, che punta a divenire una pietra miliare del repertorio cantautorale folk italiano, con sonorità dilatate, intimiste, e da portare live in maniera versatile.
Paolo Saporiti presenta così i suoi concerti dal vivo: “Il mio live attuale, per chitarra acustica, voce e basi, vuole essere una chiave di accesso al materiale del nuovo album. Una sorta di fotografia di questo lungo momento di silenzio forzato e di ricerca occorso a seguito della pandemia. I brani vengono riportati alla propria essenza, scarni come sono nati. Il nuovo disco, dal titolo"La mia falsa identità”, è un doppio cd contenente una ventina di brani, ricco di arrangiamenti e di collaborazioni, di orchestrazioni e di archi, di fiati e di elettronica e sintetizzatori, di silenzi, rock and roll e di folk intimista; suggestioni derivate dall!esperienza del "Acini live, trio” e del teatro, un monologo omonimo, e della mia infinita ricerca sonora come ascoltatore. Concepito in questi ultimi due anni di vita e di studio, passando attraverso varie vicissitudini e fasi, aggiungendo sempre più carne al fuoco. Una sorta di preview di quello che verrà dato in pasto agli ascoltatori tra qualche mese, ma ridotta all!osso, impreziosita da qualche cover che fa riferimento a un secondo progetto,questa volta in inglese (Jet lag) anch!esso in fase di ultimazione, ma che vedrà la luce soltanto in seguito all!uscita del prezioso corpus del materiale originale”.
HANNO SCRITTO DI PAOLO SAPORITI
"Arrivato al suo sesto album, il songwriter milanese trova il suo capolavoro, nonchè uno dei dischi più belli della musica italiana pubblicata nel nuovo secolo...” - Blow Up
"Un rivoltamento quanto mai artistico, teatrale nell!animo, iconoclasta nello spirito, sprezzante delle convenzioni” - Storia della Musica
"Un capolavoro assoluto, un album quasi perfetto, la sintesi del rock indipendente italiano più colto” - Onda Rock
“Una buona qualità di scrittura, spunti intelligenti e i timbri caldi degli strumenti che attraversano le pagine di un abbecedario del folk contemporaneo” - Rumore
“Certi suoni, che partono da Jeff Buckley e arrivano a Devendra Banhart, Paolo Saporiti li conosce bene e li rielabora ancora meglio” - Rockit
“Il suono di Saporiti improvvisamente s'è fatto più avventuroso, azzardato, destrutturato ed in qualche modo perfino sperimentale” - Buscadero
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